mercoledì 2 settembre 2015

[ritratti] - Becoming writer… Diventare scrittrice (II parte - di Loriana Lucciarini)

Le fasi


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Scrittore Amatoriale
amatoriale – a·ma·to·rià·le
aggettivo
Attività svolta per puro diletto; nello sport, dilettantistico.

  1. Scrivete tanto e vi ritrovate a farlo spesso
  2. Avete fantasia e vi siete dilettati a scrivere storie e racconti
  3. Avete deciso di dedicarvi a quest’arte in modo più approfondito
  4. A questo proposito è necessario leggere tanto, perché si impara molto e si acquisisce bagaglio tecnico indispensabile. E’ fondamentale. Se non lo fate lasciate perdere qualsiasi ambizione letteraria, fermatevi al punto 2 e cambiate hobby.
  5. Dopo aver provato vari generi letterari ed esservi cimentati in vari scritti analizzateli in modo critico
  6. Leggete manuali o frequentate un corso di scrittura, utile a capire i vostri errori, necessario per migliorare
  7. Scrivete in modo continuativo e organizzato, a mo’ di allenamento.
  8. Ragionate sulla tecnica e imparate a migliorarla, per capire i punti deboli.
  9. Iniziate a scrivere e organizzare i pensieri in forma organica, per dar loro un corpo (romanzo, racconto eccetera).
  10. Fate leggere a qualcuno i vostri scritti. Per molti scrittori questo è uno scoglio quasi insormontabile e va rimosso. Anche per me lo è stato, perché la difficoltà stava nel “farmi leggere” (visto quasi come uno “svelamento” di me). Se non si supera questa fase è certo che si rimane al punto di partenza e non si va da nessuna parte. Quindi, occorre lavorarci su, altrimenti fermatevi qui e dedicatevi alla scrittura solo per voi stessi, la vostra passione rimarrà scrivere ma in modo, appunto, amatoriale, quasi come dedicarsi a un hobby.


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Aspirante scrittore
aspirante – a·spi·ràn·te/
aggettivo e sostantivo maschile e femminile
aggettivo: Che ambisce a qualcosa (anche + a ).
  1. Siete qui? Bene, a questo punto potete definirvi “aspiranti scrittori”. Attenzione: essere aspiranti è pericoloso. Potete rimanere in questa posizione per tutta la vita, se non vi decidete a compiere i passi fondamentali, che portano a superare le barriere psicologiche che vi frenano (la paura di non farcela, la paura del rifiuto, il venir valutati). Perché si rischia di rimandare sempre il momento di mettersi alla prova, trovando anche giustificazioni che sembrano reggere. In fondo è comodo poter dire “aspiro”, anziché “ci ho provato e mi è andata male”. Quindi prendete coraggio, andate avanti e scrivete la vostra opera, quella che volete che gli altri leggano, quella che diventerà il vostro libro. Si metta seduto chi di voi si vuol fermare qui, nel limbo del “vorrei ma non posso”. Chi è ancora in piedi mi segua, si passa al punto 12…

     
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…Aspirante scrittore che ci prova, davvero
  1. Uh! Siete ben determinati, a quanto pare! Benvenuti, siete pronti al grande salto? :-) Eh già, perché quando il frutto del vostro lavoro è pronto si passa all’invio alle case editrici per la valutazione per l’eventuale pubblicazione. Questa è la prima grande prova per un aspirante scrittore perché spesso comporta la delusione del silenzio (le case editrici non si fanno sentire), l’amarezza del rifiuto (ci sta tutto, anche se avete scritto un capolavoro, quindi non demordete!) e l’ansia dell’attesa. Ma se arriva, quando arriva, la risposta positiva da parte di una casa editrice, allora tutte le difficoltà svaniscono e nuova energia è già incamerata per affrontare i passi successivi.
  2. Una casa editrice vuole pubblicarvi. Adesso è il momento di mettersi a tavolino e valutare bene la loro proposta editoriale. Non sempre è buona, anzi spesso è ammaliante ma piena di insidie. Ci sono molti editori che speculano sui sogni degli aspiranti scrittori e mettono clausole truffaldine all’interno del contratto editoriale. Ci sono editori che fanno ancora peggio: chiedono dei soldi per pubblicarvi. Non cadeteci. Non date retta alla voglia di dire “ce l’ho fatta”. Nessun editore serio chiede soldi ai propri scrittori. Un editore onesto, che è tale, investe su di voi perché ci crede e ritiene valido ciò che avete scritto. Semmai è lui che vi paga, non il contrario. Quindi, seppur a malincuore, iniziate a rifiutare proposte editoriali poco chiare e aspettate, con pazienza. Se il vostro romanzo è un buon romanzo riceverete una proposta degna. A tal proposito vi ricordo che basta fare una rapida ricerca su internet per trovare le case editrici più indicate per la vostra opera (basta guardare il loro catalogo per sapere se ciò che avete scritto è in linea con le loro pubblicazioni, per i più pigri guardate questo link) e quali sono quelle considerate a pagamento o a doppio binario. Escludendo queste ultime, sarete in grado di indirizzare il vostro scritto a chi veramente potrebbe essere interessato.
  3. Detto questo, se il contratto che vi propone l’editore è per voi buono e avete firmato, potete ritenervi soddisfatti e orgogliosi: in questo momento non è affatto facile trovare una casa editrice che decide di investire su un esordiente, soprattutto se lo fa onestamente. Potete quindi essere fieri di voi stessi!

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Scrittore Esordiente
esordiente – e·ṣor·dièn·te/
aggettivo e sostantivo maschile e femminile
aggettivo
Che è agli inizi di una carriera o di una professione.
sostantivo maschile e femminile
Chi affronta per la prima volta un certo tipo di attività (spec. artistica e sportiva) nei confronti della quale ha grande importanza il giudizio del pubblico; debuttante.
  1. Bene, avete firmato per la pubblicazione! Complimenti: a breve sarete scrittori esordienti. Da questo momento inizia il lavoro di preparazione per la pubblicazione della vostra opera e saranno necessarie riletture dei testi, editing, contatti con l’editore, correzioni e riletture fino allo spasmo. L’ansiosa attesa, condita da paranoie di qualsiasi tipo (dall’impaginazione ai colori di copertina, dalla rilegatura al controllo ossessivo delle “d” eufoniche o dell’esatta corrispondenza dei numeri di pagina dell’indice) che vi accompagnerà fino dell’uscita ufficiale del vostro libro. Da lì altre ansie vi terranno compagnia per i mesi a seguire: l’ansia per le presentazioni, per le domande dei lettori, per i dati di vendita. I più bravi imparano a conviverci, gli altri – beh, s’arrangiano come possono (vi consiglio la meditazione). Saranno mesi infernali, ma voi già siete preparati a questo (ve lo sto dicendo io!) e tutto ciò non vi spaventa (forse) o comunque il vostro sogno è più importante.
  2. Finalmente esce il vostro libro e l’emozione sarà indescrivibile! A questo punto siete entrati di diritto tra gli scrittori esordienti, complimenti!
  3. Una volta pubblicato il libro va venduto. Il vostro editore si occuperà di questo, ma voi dovrete fare la vostra parte, attivandovi per presentazioni, serate letterarie, reading, giveaway, blogtour, interviste e altre iniziative utili a farvi conoscere e a vendere i vostri libri. Più darete il vostro contributo più tutto questo sarà anche a vostro vantaggio. Siate umili e datevi da fare: anche se il vostro è un capolavoro, siete praticamente degli sconosciuti e dovete fare in modo che il mondo possa leggervi! :-)

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Scrittore Emergente
emergente – e·mer·gèn·te/
aggettivo e sostantivo maschile e femminile
aggettivo
Che affiora o esce da uno specchio d’acqua (anche + da ).
aggettivo
Che viene imponendosi come elemento nuovo e importante di una particolare situazione o realtà.
  1. Ma bravi! Ce l’avete fatta! Da questo momento in poi anche il vostro status di scrittore cambia: da esordiente ci si trasforma in emergente. Che vuol dire che, da ora in poi, se non vi impegnate, nulla verrà a voi in modo spontaneo e gratuito – purtroppo la vita è avara di botte di fortuna! -. Occorrerà quindi tutta la vostra dedizione, lavoro, disponibilità, tempo e ancora tanto lavoro, per continuare a percorrere questa strada. Significa che non vi dovete fermare, che dovete continuare a scrivere e magari pubblicare un altro romanzo, che dovete farvi conoscere e dovete incontrare nuovo pubblico e ipotetici futuri lettori, allo scopo di avere un nome che “gira” e che inizia a essere conosciuto. Perché emergente significa anche spiccare, uscire fuori, dalla massa indistinta di autori esordienti…

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Scrittore Affermato
affermato – af·fer·mà·to/
aggettivo
Che ha avuto un notevole successo, che si è imposto all’attenzione o al gradimento generale.
19.
Da questo punto in poi tutto diventa complicato e, purtroppo, molti si fermano. Perché se non è facile emergere, ancor più difficile è affermarsi. Chi ci riesce è fortunato. O è stato molto oculato nelle scelte o ha avuto l’intelligenza per muoversi bene. Non c’è ricetta, non ci sono strategie consolidate, tutto dipende dai lettori e dal mercato. Se siete tra gli autori che iniziano ad avere un nome, di quelli che vengono contattati dai giornali per delle interviste, di cui parlano tv e giornali, che presenziano a premi letterari o altro, allora siete diventati scrittori affermati… bravi!

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Scrittore Famoso
famoso – fa·mó·so/
aggettivo
Universalmente noto per l’eccezionalità degli aspetti positivi o negativi che presenta.

  1. Eccoci alla fase finale. Un posto nell’Olimpo della letteratura: scrittore famoso. Se non vi siete montati la testa, avete continuato a lavorare come matti, non avete avuto passi falsi, la vostra scrittura è stata in grado di catturare l’interesse di tanti lettori, i vostri romanzi continuano ad avere fascino e ottimo livello qualitativo, allora è probabile che siete diventati scrittori famosi. Questo è il sogno di tutti ma va ricordato che, purtroppo “uno su mille ce la fa” e a volte i dati sono ancora più sconfortanti. Chi non è disposto a lavorare duramente, a sacrificarsi, a non cedere allo sconforto, ha già le carte in regola per essere tra quello sparuto gruppo di scrittori che può testardamente cercare di provarci. Per i meno motivati è ovvio il consiglio di lasciar stare. Per tutti gli altri, è utile ricordare che spesso impegno e costanza non danno i loro frutti, imparate quindi ad apprezzare ciò che il vostro impegno ha saputo realizzare, senza angustiarvi se quest’Olimpo è precluso a voi. Non è rassegnazione ma è il giusto modo di vedere la cosa, soprattutto per vivere una vita serena, senza rosolare nell’invidia verso chi – invece – ce l’ha fatta. Il successo può essere questione di talento o questione di fortuna. Inutile accanirsi contro chi ha potuto usufruire di uno di questi due elementi per avercela fatta, direi. Anzi, a chi di voi è arrivato qui dico: ricordatevi di me che vi ho accompagnato in questo viaggio! :-P

©Loriana Lucciarini

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