mercoledì 2 settembre 2015

[il mondo delle donne] - TIPE DA SPIAGGIA 2015 - parte 2 (di Monica Coppola)



Tipe da Spiaggia #2

La spremitrice intrepida




Facilissima da riconoscere: potete individuarla con le gambe solitamente in posizione yoga e le braccia avvinghiate sulla schiena del povero tapino seduto davanti a lei. Ma non fatevi ingannare, non si sta prodigando in effusioni estive bensì in qualcosa di molto diverso.

Forse in un'altra vita voleva fare l'estetista ma poi qualcosa è andato storto e siccome le grandi passioni non muoiono mai, il suo passatempo preferito, in barba a beachvolley e snorkeling è la spremitura di punti neri, foruncoletti e affini degli sventurati che le orbitano intorno.

Potete anche avvistarla gattonare irrequieta a carponi sullo stuoino di rafia intorno al malcapitato che, per dare tregua alla sua martoriata schiena si è disteso supino e, sfinito e dolorante, è sprofondato in una pennichella. Lei invece, non dorme mai e anzi, approfitta del torpore delle sue vittime potenziali per studiarle più da vicino. E infatti ora il suo volto è a due centimetri dal naso del malcapitato dormiente, alla ricerca di comedoni come porcini in Val Vigezzo.

Dotata di pinzetta e kleenex, è pronta a colpire tutti indiscriminatamente. Indipendentemente da età, sesso, squadra del cuore o ideali politici

Vuoi che non ci sia un peletto impertinente che abbia deciso di spuntare all'improvviso dove non deve?

Un puntino nero da detonare?

Un brufoletto da torchiare come una biancolilla di Siracusa?

Se l'avvistate statele alla larga. Sopratutto se avete un bulbo pilifero fertile, con picchi di ricrescita o, peggio ancora, figlioli adolescenti che potrebbe avviluppare con le sue unghie laccate e restituirvi arrossati e scoppiettati come rotoli di pluriball dopo l'uso.




Tipe da Spiaggia #3
L'untuosa contorsionista


Anche lei, come (l'ex) casta spogliarellista, teme i batteri del bagnasciuga più delle rate della TARSU.
La riconoscerete perché possiede un intero kit di creme, sieri, stick a protezione totale e non appena prende posto sull'arenile inizia a sfoderare tutto l'armamentario.
Il punto è, e lei lo sa bene, che il sole colpisce a tradimento proprio laddove non te lo aspetti.
E allora prima di crogiolarsi sotto il solleone è necessario espletare a dovere il rituale della "spalmatura".
Si inizia con la posizione del fenicottero, in piedi sulla gamba sinistra, flette e distende la destra per essere certa di raggiungere anche talloni e alluci. Poi torce il collo dietro la schiena, nemmeno lo avesse snodabile, e con la mano destra, alacremente, si spalma generosamente la parte sinistra della schiena. E viceversa.
Piega il busto in avanti e fa roteare le mani tra l'interno cosce per essere certa di proteggere anche quelle parti dove, normalmente, non batte il sole.
Non contenta, estrae dalla sua fornitissima pochette, un olio viscido che distribuisce sulle sue folte chiome, che al tocco si trasformano come se avesse appena ricevuto delle affettuose leccate di cammello.
Infine arraffa lo stick per la protezione delle zone perioculari e inizia a disegnarsi tratti obliqui sul volto.
Decorata come una Zo'è del Sud America si avvia ponderata verso la riva.
E finalmente, tutta untuosa e soddisfatta, si tuffa in mare anche lei, diffondendo inquietanti chiazze galleggianti e oleose stile frittura di paranza appoggiata su uno scottex da discount.
Così, dopo aver dato il suo personale contributo di biossido di titanio, ossido di zinco, parabeni, trifosfato di pentasodio e affini, a danno dell'ecosistema marino, si dà una scrollatina e dopo qualche istante, poiché i bugiardini raccomandano di ripetere l'applicazione da capo, ricomincia con i suoi spalmamenti.
Se la vedete siate prudenti, e nuotate al largo da lei: se non volete restare invischiati nelle sue chiazze galleggianti. E tenete a portata di mano il numero di GreenPeace!

(copyright Monica Coppola - tutti i diritti riservati)


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