martedì 4 agosto 2015

[recensioni] - Alice punto e a capo, di Carol Marinelli [a cura di Silvia Devitofrancesco]



Alice vive a Melbourne, lavora come inserzionista nella redazione di un giornale, il suo conto in banca è quasi sempre al rosso tanto che nasconde gli estratti conto della carta di credito sotto il materasso, è affascinata da Dan, ma purtroppo questi è gay e ama bere vino dalle tazze.
Tuttavia Alice nasconde un grande segreto che continua a tormentarla e a opprimerla fino a trascinarla in un tunnel dal quale sarà molto difficile uscire. Difficile ma non impossibile. 
“Ero soltanto una donna seduta, che si concedeva una pausa, che guardava gli altri ballare, alcuni da soli, altri in coppia, altri ancora in gruppo. Sapevo che un giorno, quando sarei stata pronta, avrei potuto unirmi a loro.” 
Le vicende narrative ruotano attorno ad Alice, fanciulla dai riccioli rossi trasformati in lisci fili dorati e alle sue peripezie di donna moderna. La giovane ha una psicologia alquanto complessa: le sue giornate sono scandite da un elevato consumo di alcol e Valium, le sue amicizie sono circoscritte a un ristretto gruppo di privilegiate persone e per l’amore, quello vero, non vi è alcuno spazio. Alice conserva nel suo inconscio il ricordo di un’esperienza sessuale dalle traumatiche conseguenze, la quale assieme ai numerosi disagi familiari, l’hanno portata a fuggire in Australia e a costruirsi un’altra vita. Vita che però si rivela essere un labirinto d’insidie. Alice non può farcela. Ha bisogno d’aiuto per poter tornare a volare leggiadra. È necessario che ella impari a conoscersi, ad apprezzare la sua vita e ad accettare i dolori, solo così potrà andare avanti provando a realizzare i suoi sogni e a tornare a essere la fanciulla dai lunghi riccioli rossi. 
Dal punto di vista tematico il romanzo affronta questioni complesse quali: la mancanza di dialogo all’interno del contesto familiare, l’adolescenza, la morte, il tradimento, i drammi della psiche, l’omosessualità. L’autrice riesce a inserirle tutte con grande dolcezza all’interno della duplice trama del romanzo, che vede continuamente l’alternarsi tra passato e presente, tra ricordi e complesse vicende psichiche, rendendo così l’opera adatta a un pubblico eterogeneo. 
L’autrice sceglie una prosa semplice, fluida e scorrevole, capace di alternare drammaticità e leggerezza, infatti non mancano momenti esilaranti e dialoghi serrati, ottime trovate narrative per alleggerire la tensione. Il lettore si sente costantemente parte della vicenda. Avverte su di sé il peso delle sofferenze della protagonista e il suo disagio. Si commuove durante le situazione emotivamente più complesse e sorride sollevato dinanzi al sereno finale. 
Un romanzo non facile. Una sorta di saggio psicologico aperto a continui spunti di riflessione. Una lettura che vede protagonisti i sentimenti, di qualunque natura essi siano. Una titanica lotta per ritrovare se stessi. 

(a cura di Silvia Devitofrancesco)








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