Ci sono due
autrici, una libraia, una blogger e... una cascata di bouganville.
Questa storia inizia quasi come una barzelletta.
Perché ci sono giorni in cui o ti fai una risata, o sei perduto.
Come quando, alla vigilia di una presentazione, metà della tua
maglietta preferita si disintegra sotto la piastra ionica del ferro da stiro soft-touch
nuovo di zecca. Che, aveva spergiurato l'infingardo commesso, sarebbe stato superscorrevole con i tessuti,
trattandoli con estrema delicatezza.
Prima di arroventare altro, ripongo il ferro
carnivoro, ma una nuova bad news,
annunciata in pompa magna dalla folgore di messenger, è già pronta per me: l'ingresso
della libreria dove si terrà l'incontro è stato transennato, causa impellente e
improcrastinabile make up del manto
stradale.
La colata ristrutturante ovviamente non riguarda l'edicola poco
distante che, forte del suo asfalto liscio e levigato, proprio lo stesso giorno
sfodera un duetto composto da autrice nuova proposta + big giornalista, e tre
pacchetti di figurine panini in omaggio, tanto per gradire.
Ma noi siamo pulzelle dal sorriso errante e decidiamo di combattere
la sfiga a colpi di Hakuna Matata:
questa presentazione s'ha da fare! E non
saranno certo un'edicola vip e una spalmata di catrame ad ostacolarci. Che il karma si regoli e vada a fare
sgambetti altrove.
Venghino Signore
e Signori.
Perché qui ci sono delle storie che vale la pena raccontare.
Come quella di quella di Paola, libraia appassionata e controcorrente
che indossa magliette a pois per colorare l'umore e va a caccia di libri con lo
stesso fiuto di un lagotto Romagnolo: lei, di ingozzare i lettori con un paté
di dozzinali best-seller, non ci pensa nemmeno.
Paola condivide con Viola sia le vertigini sia quella voglia di saltare per acciuffare il proprio
desiderio. Per questo, quando un un anno fa scopre che quella libreria sta per
essere ceduta, non ci pensa due volte: si licenzia, ridipinge le pareti, scrive
messaggi colorati sulle lavagnette, appende cartelli in vetrina e... preme il
tasto start per uno dei mestieri più belli e coraggiosi del mondo.
Poi c’è Baba, la blogger con le All
star ai piedi che per amore ha imparato a conoscere i segreti del tannino e
dei beccucci da travaso e, mentre gestisce L'enologo
assetato divora libri, perché è di
pagine che hanno sete i suoi sogni. Barbara, in realtà, prima di parlare in
pubblico un prosecco lo gradirebbe volentieri, perché è timida e ogni tanto,
come Viola, si lascia mettere all'angolo. Ma quando parla di libri gli occhi le
si illuminano, l'imbarazzo scivola via e le parole volteggiano come ali di
farfalle e tu resti lì, incantata. Ad ascoltare.
E Alice, che una come lei puoi solo sperare di incontrarla nella
vita. Quando accade tu non guardi i
gatti ma guardi lei, e ci vedi il sole e poi da lì non torni più indietro.
Vorresti solo portartela a casa. Lei, il suo taglio di capelli splendidamente
libero, i suoi libri e anche un paio delle rock band in cui suona. Perché
sfrigola di simpatia effervescente, contagiosa e multivitaminica. Alice ha
scritto uno dei romanzi più belli dell'anno e potrebbe tranquillamente
fregiarsi dell'aura delle migliaia di copie vendute o giocarsi a Las Vegas le
royalties. E invece no. È qui con te, a sbriciolare risate in questo sabato
pomeriggio al gusto di biscotto. Alice è travolgente come Emma, capace come
Matilde, dolce e umile come Viola. Tutto insieme.
E Miranda da Mirville, che per
me è come Zia Dalia, anche se in pratica siamo coetanee.
Non ha un catering di dolci ma cucina
spaghetti cinesi, indossa scarpe rosse, interroga molari capricciosi,
dispensa abbracci seriali e se abbrustolisci la tua maglietta preferita riesce
a farti vedere il lato positivo della cosa.
Anche Miranda scrive e lo sa fare molto bene. Le parole dei suoi
racconti hanno quella stessa magia delle torce infuocate dei giocolieri che ti
sorprendono davanti ad un semaforo rosso: traffico e malumore svaniscono, resti
lì a bocca aperta e ti ritrovi in un mondo incantato.
Paola, Alice, Baba, Miranda: donne che scrivono, raccontano, leggono
ma soprattutto amano i libri e provano a contagiare
gli altri con l'intensità e la bellezza della loro passione.
Donne come rigogliose bounganville, che con tenacia si arrampicano su
un muro usurato dal tempo, riempiendone ogni singola crepa.
E quel muro scalcinato traboccherà di fiori colorati, che si
scalderanno al sole .
Perché siamo sempre noi a decidere quando è ora di far spazio alla
primavera...
©Monica Coppola
©Monica Coppola
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