martedì 12 gennaio 2016

[Il mondo delle donne] - La prima vertigine (di Monica Coppola)





La prima vertigine


<<Viola>>, mi bisbiglia all’orecchio, <<puoi prenderti il resto della giornata di ferie?>>
Io resto muta e impalata, con almeno un milione di interrogativi che mi frullano nel cervello.
Primi fra tutti: perché mai questo tipo si è girato mezza città per riportarmi il manoscritto? Perché lo ha imbottito di post-it? E che diamine vorrà da me?
E quindi ora eccomi qui a dover fare una scelta.
<<Mi prendo il resto della giornata di ferie!>> declamo con un tono autorevole che quasi mi sorprende.
E che, a quanto pare, sorprende anche Mainardi.
<<Preziosi! Ma cosa crede? Mica mi può interrompere così il turno senza preavviso!>>
E come una trottola impazzita, inizia a girare su se stesso straparlando. (…)
Anche Tancredi, al mio fianco, lo osserva vagare irrequieto, tutto ansimante e paonazzo.
<<Posso occuparmene io?>> mi domanda.
Tentenno un attimo perché, all’improvviso, mi avvolge una lieve vertigine.
Quella a metà tra la paura di cadere e la voglia di volare, come direbbe Jovanotti.
E decido che per una volta, al posto di lasciarmi mordere dai dubbi, posso provare a saltare.
 
 (copyright Monica Coppola, Viola, Vertigini e Vaniglia - Booksalad ) - immagine di Maria Teresa Di Mise

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