Un caleidoscopio di vite e di emozioni, ricucite con la forza della vita
Vite di madri, storie di ordinarie anormalità di Emma Fenu è un volume di storie di donne, tessute come una coperta pachwork, dalle dita attente e delicate di Emma Fenu.
Tanti
tasselli di stoffa, tutti diversi, cuciti e tenuti assieme dal filo
sottile dell’animo e dell’amore. Tessuti lacerati da graffi e dolori,
ricomposti e aggiustati per affrontare a fatica una vita tentando di afferrarne stralci di serenità e di luce.
Storie diverse, accomunate dall’universo narrante: quello femminile. Quello dell’essere donna e diventare madre.
La maternità è infatti l’elemento focale dei racconti nella dicotomia essere madre/essere figlia e della maternità voluta/la maternità negata.
È
soprattutto questa negazione a diventare anche negazione del proprio
essere donna e della propria individualità, che svuota di senso
identitario. Ma non solo. Il senso identitario implode anche quando non
si trova lo spazio per interpretare quei ruoli che la società impone e
in cui li mondo vuole ridurci. Ruoli che a volte non si è in grado di
recitare e sostenere ma che non possono e non devono svuotare di senso
l’esistenza. Così ci si ricompone, a fatica. Si cambia, con forza. Si
cresce, con disperazione e determinazione.
E ci
ritroviamo in questo puzzle variegato e sofferente di esistenze
graffiate, silenziose, che trovano per la prima volta voce e lacrime tra
la narrazione di queste pagine, come un momento di espiazione di un
dolore non voluto, non cercato, ma subìto e percorso fino in fondo al
buio. Ma ritroviamo anche la luce, raggiunta a costo di enorme fatica,
che tutte queste donne hanno conquistato e il cui l’unico elemento è l’Amore. L’amore che avvolge, che riscatta, che completa, che dona nuova dignità a queste esistenze spezzate e ricomposte.
Ho trovato Vite di madri ben scritto, con sensibilità e coraggio: l’Autrice procede in punta di piedi ma con parole di fuoco che restano incise nell’anima.
Ben
strutturato, ogni storia ne richiama una più famosa con relative
citazioni, come a voler accomunare in modo ideale le tante storie di
donne a quelle delle protagoniste per non farle sentire sole.
Ben
dettagliato, con la parte finale a mo’ di dossier, che compendia
informazioni e ricerche sul mondo dei media e della gestione
dell’informazione sulla tematica della maternità e dell’identità
femminile, per comprendere quali messaggi ancora oggi condizionano la
società, l’esistenza e le aspettative delle donne sulla maternità.
Bello, intenso, profondo… da leggere!
(a cura di Loriana Lucciarini)
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