(S)CENE DA
SUPERMARKET
|
l'immagine grafica è di Mary Di Mise |
Potete essere
indifferentemente in fibrillazione per una romantica cenetta, a
caccia di frutta e verdura per un weekend salutista o assalite da una
voglia spasmodica di insaccati. Qualunque sia il vostro caso, una
tappa al supermarket sarà d’obbligo. E allora tenete gli occhi ben
aperti perché forse potreste incontrare alcuni di loro…
Il Cavaliere
Numerato
Due etti di prosciutto
cotto. Devono essere assolutamente, indiscutibilmente, la vostra
cena.
Se no la dieta zona
sballa tutta e sono cavoli amari. Sono settimane che vi nutrite solo
di vegetali ed oggi vi è concesso questo proteico strappo alla
regola. Peccato che attorno al banco ci sia una gran ressa: sembra
che gli estimatori degli insaccati abbiano avuto tutti la stessa idea
nello stesso, preciso, momento.
Il numero del turno sul
display sembra non cambiare mai e le affettatrici scorrono lente come
il diabolico contatore. Ciliegina sulla torta il cliente di turno sta
monopolizzando l’intero staff con domande specifiche relative al
tipo di pistacchio inserito nella mortadella.
Quando già state per
rinunciare una voce maschile dal tono amichevole vi coglie di
sorpresa «E tu che numero hai?»
«Scusi?» domandate,
colte di sorpresa dal nuovo arrivato .
«Il numero… del turno
per gli affettati…» specifica con un sorriso amichevole che per un
attimo vi distrae dalla condizione sciagurata in cui vi trovate.
«Ah! Sessantacinque…»
dite, desolatamente riportate al presente.
«Io trentuno!» annuncia
trionfante facendovi l’occhiolino.
Trentuno? Ma come è
possibile ? Se è appena arrivato!
State per partire in
quarta con gli accertamenti del caso quando ecco che arriva
l’inaspettata proposta.
«Se vuoi te lo cedo
volentieri…»
La proposta è alquanto
allettante ma siete ancora timorose. Squadrate il tipo strambo per
escludere che sia a) un maniaco sessuale con la passione per i
polisaccaridi; b) un untore dedito alla diffusione di batteri letali
sui bigliettini salta coda; c) un borseggiatore che tenta un
diversivo per sfilarvi il portafoglio.
Ma la borsa è stretta
sotto al braccio e almeno all’apparenza, il tipo non mostra tracce
evidenti di agenti patogeni. Nel frattempo la coda annaspa, anche
perché il cliente logorroico ora chiede specifiche sul differente
grado di salatura tra Parma e San Daniele e se va avanti così si fa
notte…
A questo punto prendete
coraggio: «Davvero mi cederebbe il suo bigliettino?»
«Certo …» annuisce
con un dolce sorriso stampato sulla faccia e tendendovi il numerino.
«Ma diamoci pure del tu…»
Stringete forte il
numeretto e, in quel momento, vi accorgete che oltre che gentile il
tipo è pure carino.
Scambio veloce di sguardi
e rossore sulle guance. La coda finalmente riprende a scorrere.
«Beh, grazie allora…»
mormorate timidamente
«Figurati. Quando passo
di qui ne prendo sempre un paio da omaggiare alle ragazze carine…»
segue strizzatina d’occhio da navigato tombeur de femme e
uscita teatrale ad effetto dissolvenza tra le corsie delle acque
minerali iposodiche.
Vi rosicchiate un’unghia
e osservate il suo profilo farsi lontano, oltre la barriera casse.
E vi sorge un dubbio: non
è che la vostra smania di Parmacotto vi ha fatto sfuggire il
principe azzurro sotto il naso?
Crucciate per questo
triste pensiero vi voltate verso il display dove, però, vi attende
un’altra amara sorpresa: il vostro turno è appena passato.
Tentate una timida
protesta ma gli altri clienti vi inceneriscono inferociti e i
salumieri sono incorruttibili.
Affrante vi dirigete con
aria verso l’uscita: potete dire addio alla vostra cena, e anche
all’affascinante Cavaliere Numerato.
Consiglio: Il
Biscottino della Fortuna del Supermarket dice “Ritenta sarai più
fortunata”, alias, Coltivate con determinazione la vostra passione
per gli insaccati chissà che alla prossima coda l’affascinante
cavaliere salva turno non compaia di nuovo.
L’Innamorato
Miracolato
Mancano meno di cinquanta
minuti alla vostra cenetta romantica.
Disgraziatamente avete
carbonizzato l’arrosto e anche il contorno di patate è andato a
farsi friggere.
Per questo vi siete
catapultate al supermercato, veloci come saette, verso il reparto dei
cibi pronti per tentare di recuperare qualche pietanza.
La fortuna vi sorride
perché riuscite a trovare una confezione di lasagne precotte e un
“Bon Roll” che potrà cuocere indisturbato mentre voi vi
agghindate per benino.
Dovete solo sbrigarvi e
fare in fretta. Molto in fretta. Il cavaliere di turno è un po’
pignolo sull’orario e farlo aspettare fuori da una casa vuota
significherebbe mandare in pezzi mesi e mesi di silenti
corteggiamenti. No, non ve lo potete proprio permettere.
Peccato che le casse
siano prese d’assalto da clienti e carrelli oversize.
Poi, come uno zampillo
d’acqua nel deserto, individuate la cassa veloce: max dieci pezzi.
Conteggio rapido
dell’approvvigionamento last minute e sorriso felice: solo nove
pezzi , è tutta vostra!
I componenti della cena
scorrono ridenti sul nastro automatico e sono già ai confini del
separatore di spesa quando tre dita tamburellano nervosamente sulla
vostra spalla.
«Mi scu-si- si eh eh…»
balbetta il tizio dietro di voi «No-n non è ch-e mi fa
pass-passare?» l’implorante richiesta è colorita da una serie di
tic nervosi composti da: palpebra strizzata, spostamento del capo a
destra e rotazione del collo a sinistra.
Imbarazzate dai
devastanti effetti dello stress manifestati da quell’uomo, per non
procuragliene altri pazientemente riponete la spesa nel cestino e gli
cedete posto.
Con una lentezza
paragonabile solo alla velocità del suo eloquio, il tizio depone sul
nastro la sua invidiabile spesa: caviale, aragosta, vino d’annata,
anacardi, sottofiletto al pepe verde, cioccolata fondente
aromatizzata al peperoncino, un mazzo di rose.
Però… che abbia un
appuntamento romantico anche lui? Forse il poveretto finalmente
incontrerà la sua anima gemella. Che lo amerà con dolcezza
nonostante quei tic.
Mentre la vostra mente
fantastica su ipotetici happy end, finalmente la transazione si avvia
verso il suo costoso epilogo.
«Sono centodieci euro e
settanta…» annuncia con aria distratta la cassiera.
Il tipo si tasta
convulsamente la giacca e le tasche «Ho-ho dimenti-cat il portafo-fo
gli-o…» balbetta malamente. La forte situazione di imbarazzo
accresce a dismisura i suoi tic nervosi che colgono la palla al balzo
per deturparlo: occhio- testa- collo e viceversa.
No, non si può guardare.
Vi intenerite pensando
che senza i pregiati manicaretti le possibilità di conquista del
poveretto sono molto vicine ad un numero decimale preceduto dallo
zero.
«Guardi pago io per il
signore…» e guidate dallo spirito della romantica samaritana,
saldate l’esorbitante conto.
Ed ecco che, non appena
le vivande prelibate finiscono nel sacchetto il tartagliatore è
talmente felice che il suo viso appare disteso e rilassato. Niente
più occhio-testa- collo: le contratture muscolari sono sparite! Ora
zompetta tutto baldanzoso verso il bar, seguito da una bionda
ossigenata che indossa vistosi stivaletti pitonati.
Ordina un calice di
Chardonnay e con un sorriso soddisfatto brinda alla vostra salute. E
alla sua spesa gratis.
Vi soffia un bacio di
ringraziamento e svanisce con Miss Platino avvinghiata al suo
braccio.
Consiglio:
la prossima volta che la romantica samaritana che alberga in voi si
fa viva, sopprimetela con una mazza da golf. O con qualunque altro
oggetto contundente adatto all’uopo. Ripetete l’azione con
chiunque tenti di passarvi davanti alla cassa.
L’acchiappaverdure
Compare di soppiatto alle
vostre spalle mentre siete impegnate a scegliere quel che rimane
delle verdure di stagione, a pochi minuti dalla chiusura del
supermarket.
Le sue mani, leste e
veloci come termiti, arraffano le primizie migliori lasciandovi a
bocca asciutta e con il sacchetto tristemente vuoto.
Stessa scena al reparto
della frutta dove, con la destrezza di un giocoliere, si porta via i
mandaranci più paffuti lasciando alla vostra mercé solo
quelli asfittici e pieni di semi.
Poi guarda i vostri
sacchetti trasparenti dove annaspano solo due minuscoli mandarini ed
una manciata di zucchine mollicce . Alla vostra espressione perplessa
risponde con un sorriso malizioso, sventolando le pregiate primizie
sotto al naso «Oh scusa..volevi mica queste?»
Consiglio:
smorzate il suo sorriso beffardo percuotendolo ripetutamente con
un mazzo di carciofi o altra verdura contundente di stagione. E
riappropriatevi delle primizie ingiustamente sottratte. Poi correte
alla cassa, velocemente. Prima che il security man faccia lo stesso
con voi…
©Monica
Coppola
la
grafica dell'immagine del racconto è di ©Mary
di Mise