Io qui, nella mia parte di letto e con un devastante bisogno di te. Tu là, a pochi centimetri da me, pochi centimetri di stoffa di materasso, con i tuoi silenzi e la tua solitudine.
Eppure sarebbe bastato poco; sarebbe bastato allungare la mano per cercarti.
Eppure avrei voluto che questo spazio vuoto diventato voragine lo avessi riempito tu, raggiungendomi. E invece tu non fai niente, ed è la scelta più sbagliata, quella che mi fa più male.
Così rimaniamo a galleggiare in questo limbo rarefatto, senza parole né gesti, senza armonia né unione: io e basta, tu e basta. Due anime e due solitudini a parte. Io qui, dalla mia parte del materasso con i miei silenzi. Tu là, con l'indecifrabile espressione da sfinge, scolpita tra gli zigomi e gli occhi.
Era poco lo spazio che ci divideva, eppure tanta distanza e tanta solitudine lo riempiva. Sarebbe bastato davvero poco per dissolverla, ma non siamo stati capaci e ci siamo ritrovati ad arrancare nella notte più buia e dolorosa di questa nostra storia d'amore.
Eppure sarebbe bastato poco; sarebbe bastato allungare la mano per cercarti.
Eppure avrei voluto che questo spazio vuoto diventato voragine lo avessi riempito tu, raggiungendomi. E invece tu non fai niente, ed è la scelta più sbagliata, quella che mi fa più male.
Così rimaniamo a galleggiare in questo limbo rarefatto, senza parole né gesti, senza armonia né unione: io e basta, tu e basta. Due anime e due solitudini a parte. Io qui, dalla mia parte del materasso con i miei silenzi. Tu là, con l'indecifrabile espressione da sfinge, scolpita tra gli zigomi e gli occhi.
Era poco lo spazio che ci divideva, eppure tanta distanza e tanta solitudine lo riempiva. Sarebbe bastato davvero poco per dissolverla, ma non siamo stati capaci e ci siamo ritrovati ad arrancare nella notte più buia e dolorosa di questa nostra storia d'amore.
©Loriana Lucciarini, "Little Thoughts/short stories"
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