Tipe
da Spiaggia #2
La
spremitrice
intrepida
Facilissima
da riconoscere: potete individuarla con le gambe solitamente in
posizione yoga e le braccia avvinghiate sulla schiena del povero
tapino seduto davanti a lei. Ma non fatevi ingannare, non si sta
prodigando in effusioni estive bensì in qualcosa di molto diverso.
Forse
in un'altra vita voleva fare l'estetista ma poi qualcosa è andato
storto e siccome le grandi passioni non muoiono mai, il suo
passatempo preferito, in barba a beachvolley
e
snorkeling
è la
spremitura di punti neri, foruncoletti e affini degli sventurati che
le orbitano intorno.
Potete
anche avvistarla gattonare irrequieta a carponi sullo stuoino di
rafia intorno al malcapitato che, per dare tregua alla sua martoriata
schiena si è disteso supino e, sfinito e dolorante, è sprofondato
in una pennichella. Lei invece, non dorme mai e anzi, approfitta del
torpore delle sue vittime potenziali per studiarle più da vicino. E
infatti ora il suo volto è a due centimetri dal naso del malcapitato
dormiente, alla ricerca di comedoni come porcini in Val Vigezzo.
Dotata
di pinzetta e kleenex, è pronta a colpire tutti indiscriminatamente.
Indipendentemente da età, sesso, squadra del cuore o ideali politici
Vuoi
che non ci sia un peletto impertinente che abbia deciso di spuntare
all'improvviso dove non deve?
Un
puntino nero da detonare?
Un
brufoletto da torchiare come una
biancolilla
di Siracusa?
Se
l'avvistate statele alla larga. Sopratutto se avete un bulbo pilifero
fertile, con picchi di ricrescita o, peggio ancora, figlioli
adolescenti che potrebbe avviluppare con le sue unghie laccate e
restituirvi arrossati e scoppiettati come rotoli di pluriball
dopo l'uso.
Tipe
da Spiaggia #3
L'untuosa
contorsionista
Anche
lei, come (l'ex) casta spogliarellista, teme i batteri del
bagnasciuga più delle rate della TARSU.
La
riconoscerete perché possiede un intero kit di creme, sieri, stick a
protezione totale e non appena prende posto sull'arenile inizia a
sfoderare tutto l'armamentario.
Il
punto è, e lei lo sa bene, che il sole colpisce a tradimento proprio
laddove non te lo aspetti.
E
allora prima di crogiolarsi sotto il solleone è necessario espletare
a dovere il rituale della "spalmatura".
Si
inizia con la posizione del fenicottero, in piedi sulla gamba
sinistra, flette e distende la destra per essere certa di raggiungere
anche talloni e alluci. Poi torce il collo dietro la schiena, nemmeno
lo avesse snodabile, e con la mano destra, alacremente, si spalma
generosamente la parte sinistra della schiena. E viceversa.
Piega
il busto in avanti e fa roteare le mani tra l'interno cosce per
essere certa di proteggere anche quelle parti dove, normalmente, non
batte il sole.
Non
contenta, estrae dalla sua fornitissima pochette, un olio viscido che
distribuisce sulle sue folte chiome, che al tocco si trasformano come
se avesse appena ricevuto delle affettuose leccate di cammello.
Infine
arraffa lo stick per la protezione delle zone perioculari e inizia a
disegnarsi tratti obliqui sul volto.
Decorata
come una Zo'è
del Sud
America si avvia ponderata verso la riva.
E
finalmente, tutta untuosa e soddisfatta, si tuffa in mare anche lei,
diffondendo inquietanti chiazze galleggianti e oleose stile frittura
di paranza appoggiata su uno scottex da discount.
Così,
dopo aver dato il suo personale contributo di biossido
di titanio,
ossido di zinco, parabeni,
trifosfato
di pentasodio e affini, a danno dell'ecosistema marino, si dà una
scrollatina e dopo qualche istante, poiché i bugiardini raccomandano
di ripetere l'applicazione da capo, ricomincia con i suoi
spalmamenti.
Se
la vedete siate prudenti, e nuotate al largo da lei: se non volete
restare invischiati nelle sue chiazze galleggianti. E tenete a
portata di mano il numero di GreenPeace!
(copyright Monica Coppola - tutti i diritti riservati)
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