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giovedì 23 aprile 2015
venerdì 3 aprile 2015
Buona Pasqua a tutti voi dalle 4writers!
Tanti cari auguri, in tutte le confessioni, dalle 4writers!
Arianna Berna, Monica Coppola, Loriana Lucciarini e Silvia Devitofrancesco!
<3
mercoledì 1 aprile 2015
Aprile e il mondo delle 4writers...
Aprile
Così aprile in un giorno
m’ha dipinto il giardino:
di bianca calce tutto il muro intorno
e tutto il cielo del più bel turchino.
Di verde non ha fatto economia.
E’ così verde questa terricciuola
che sembra l’orto della poesia.
Che chiasso di colori in ogni aiuola
e quanti fiori, quanta fantasia
di blu, di rossi, di celesti e viola!
C’è un fior per tutti in questo mio giardino!
Fanne un mazzetto da portare a scuola!
Così dipinse April questa mia breve
terra intingendo il pennello nel cuore
fin che bastò il colore.
Così aprile in un giorno
m’ha dipinto il giardino:
di bianca calce tutto il muro intorno
e tutto il cielo del più bel turchino.
Di verde non ha fatto economia.
E’ così verde questa terricciuola
che sembra l’orto della poesia.
Che chiasso di colori in ogni aiuola
e quanti fiori, quanta fantasia
di blu, di rossi, di celesti e viola!
C’è un fior per tutti in questo mio giardino!
Fanne un mazzetto da portare a scuola!
Così dipinse April questa mia breve
terra intingendo il pennello nel cuore
fin che bastò il colore.
(Renzo Pezzani)
Inauguriamo il quarto mese dell'anno 2015
con nuovi contenuti di questo blog!
Per IL MONDO DELLE DONNE, Loriana Lucciarini ci regala un instant story che racconta di vita vera. Tratto dall'antologia "Racconti metropolitani", il suo racconto è "Mappa stradale" e lo potete leggere qui
Per la sezione RACCONTI BREVI, Monica Coppola, ci trasporta in un'esilarante scena di vita, dedicata a tic, manie, problemi medici e allergie... "Lo strano caso del Dottor T.", da leggere tutto d'un fiato! qui
Per la sezione POESIE, Loriana Lucciarini declama in versi la passione pura, erotismo e sensualità in "Prendimi" qui
Mentre Arianna Berna ci regala questo mese un Aforisma, diretto e immediato, che potete leggere qui
Insomma, letture per tutti i gusti...
quindi accomodatevi tra le pagine di questo blog
e buona lettura!
Le 4writers
[Racconti brevi] - Lo strano caso del Dottor.T (Monica Coppola)
Da
qualche giorno le cose mi quadravano meno del solito.
Starnutivo ripetutamente ed avevo sempre sonno.
In più, tanto per gradire, mi erano comparse due macchioline rosse sul collo che mi facevano sembrare un appetibile dessert per giovani licantropi.
Così la Dottoressa C., medico curante, mi ha spedita dritta dall’esimio Dottor T., allergologo di sua fiducia.
Calvo e mingherlino, occhietti penetranti e un camice che quasi sembrava danzare attorno alla sua esile figura, il Dottor T. mi ha osservata grattandosi il mento ossuto.
"E' solita ad usare gioielli in acciaio, nichel o..." mi ha domandato, indirizzando uno sguardo torvo ai miei orecchini "…plastica e altre diavolerie simili?"
Istintivamente la mia mano è corsa a coprire le lunghe margherite made in china che penzolavano allegramente sul mio lobo sinistro.
"Bhe, sì. Ma solo ogni tanto…" ho ammesso imbarazzata
Starnutivo ripetutamente ed avevo sempre sonno.
In più, tanto per gradire, mi erano comparse due macchioline rosse sul collo che mi facevano sembrare un appetibile dessert per giovani licantropi.
Così la Dottoressa C., medico curante, mi ha spedita dritta dall’esimio Dottor T., allergologo di sua fiducia.
Calvo e mingherlino, occhietti penetranti e un camice che quasi sembrava danzare attorno alla sua esile figura, il Dottor T. mi ha osservata grattandosi il mento ossuto.
"E' solita ad usare gioielli in acciaio, nichel o..." mi ha domandato, indirizzando uno sguardo torvo ai miei orecchini "…plastica e altre diavolerie simili?"
Istintivamente la mia mano è corsa a coprire le lunghe margherite made in china che penzolavano allegramente sul mio lobo sinistro.
"Bhe, sì. Ma solo ogni tanto…" ho ammesso imbarazzata
"Mmm…
lo sospettavo" ha mugugnato maneggiando con alcune provette
"Fuma, beve o fa uso di sostanze particolari?"
"Macchè!" ho scosso subito la testa con decisione "Non reggo nemmeno un sorso di Heineken!"
"Mmm … sospettavo anche questo" ha aggiunto osservandomi con commiserazione.
Poi ha inzuppato un batuffolo in una tazza d’alcol cospargendomi l’avambraccio di gocce minuscole, mentre la sua penna, lunga ed affilata, scarabocchiava incomprensibili simboli.
A quel punto i sospetti sono venuti a me…
I suoi occhi da pipistrello hanno iniziato quasi a roteare mentre dalle sue labbra sottili si diffondevano vocaboli sconosciuti “Cladosporium herbarum…mucor mucedo…alternaria tenuis…pennicillum notatum.”
Mi sentivo la protagonista di un rito esoterico e temevo che il suo camice iniziasse a volteggiare come uno spettro, circondato da pozioni che si libravano in volo, sogghignanti.
"Macchè!" ho scosso subito la testa con decisione "Non reggo nemmeno un sorso di Heineken!"
"Mmm … sospettavo anche questo" ha aggiunto osservandomi con commiserazione.
Poi ha inzuppato un batuffolo in una tazza d’alcol cospargendomi l’avambraccio di gocce minuscole, mentre la sua penna, lunga ed affilata, scarabocchiava incomprensibili simboli.
A quel punto i sospetti sono venuti a me…
I suoi occhi da pipistrello hanno iniziato quasi a roteare mentre dalle sue labbra sottili si diffondevano vocaboli sconosciuti “Cladosporium herbarum…mucor mucedo…alternaria tenuis…pennicillum notatum.”
Mi sentivo la protagonista di un rito esoterico e temevo che il suo camice iniziasse a volteggiare come uno spettro, circondato da pozioni che si libravano in volo, sogghignanti.
La
lamella del Dottor T. intanto mi punzecchiava, saltellando da un
braccio all’altro.
Quando stavo per temere il peggio ha bofonchiato qualcosa tipo “Epitelio di cane” ed ho sentito rinascere in me la speranza.
Anche se un cane non ce l’avevo ho colto la palla al balzo per cercare di placare quella sua bizzarra smania "…serve un cane? Vado a cercarne uno?" ho domandato tentando di riprendermi le braccia.
Lui mi ha ignorata completamente.
Animato da una frenesia ancora maggiore ha proseguito baldanzoso la sua cantilena.
"Epitelio di coniglio, epitelio di cavia, robinia, frassino, sambuco, assenzio selvatico, dente di leone, paleo odoroso, bambagina, crisantemo..."
Al suono dell’ultimo sostantivo floreale ho pensato che ormai tutto era perduto: la mia esistenza si sarebbe conclusa lì, con le braccia ridotte come un colabrodo, alla mercé di uno sciamano che, probabilmente, svolgeva la professione di allergologo per copertura.
E mentre un alone nostalgico avvolgeva i pensieri di tutte le cose che non avevo fatto e che avrei voluto fare, mi è venuto in mente che forse l’insolito trapasso poteva assicurare fama e pubblicazione al mio romanzo inedito.
Stavo già per valutare la cosa quando ho avvertito le dita minuscole del Dottor T. arrampicarsi come ragni sulla mia spalla.
"Signora? Signora? Abbiamo terminato. Può andare."
Mi sono stropicciata gli occhi come se mi risvegliassi da un incubo ed ho osservato le mie braccia a pois, tutte pigmentate d’inchiostro.
"E allora? A cosa sono allergica?"
Lui ha guardato l’orologio che già segnava le diciotto e trenta, ha sbuffato ed ha aggiunto laconico "A niente."
"Come sarebbe a niente? E le macchie? Gli starnuti?" e anche i miei centocinquanta euro volevo aggiungere, ma sono stata zitta.
Lui ha arraffato una serie di moduli e spazientito li ha spinti sotto al mio naso "Lo vede? Lo vede? Le ho testato di tutto! Graminacee, micofiti, acari, epiteli e anche piante composite! Lei non è allergica proprio a niente!"
Cogliendo la mia aria perplessa ha proseguito con tono più pacato "Mi creda, lei tollera proprio tutto! Conifere, lieviti, pellicce di animali" ed ha puntato gli occhi miopi sui miei lobi "e anche quelle cianfrusaglie che si è messa sulle orecchie! E adesso perché non esce di qui e va a prendersi una bella birra?"
"No guardi la birra io proprio non…"
"Vada, vada…" ed ha iniziato a spingermi verso l’uscita "mi creda che a una come lei luppolo e malto d’orzo fanno solo il solletico."
"Ma veramente io…" ho tentato di replicare ma lui ha richiuso la porta dello studio senza troppi complimenti.
Ancora frastornata per l’esperienza surreale dei prik test, ho pensato che la vicenda aveva il suo lato positivo.
Se mi fosse venuta voglia di rotolarmi tra la gramigna, con un dente di leone tra i capelli, in compagnia di pelosi gatti, cavie e criceti, sgranocchiando arachidi e crostacei e magari annaffiando il tutto con un litro di Heineken, ora potevo farlo in tutta tranquillità: non mi sarebbe comparsa nemmeno una minuscola macchiolina.
Quando stavo per temere il peggio ha bofonchiato qualcosa tipo “Epitelio di cane” ed ho sentito rinascere in me la speranza.
Anche se un cane non ce l’avevo ho colto la palla al balzo per cercare di placare quella sua bizzarra smania "…serve un cane? Vado a cercarne uno?" ho domandato tentando di riprendermi le braccia.
Lui mi ha ignorata completamente.
Animato da una frenesia ancora maggiore ha proseguito baldanzoso la sua cantilena.
"Epitelio di coniglio, epitelio di cavia, robinia, frassino, sambuco, assenzio selvatico, dente di leone, paleo odoroso, bambagina, crisantemo..."
Al suono dell’ultimo sostantivo floreale ho pensato che ormai tutto era perduto: la mia esistenza si sarebbe conclusa lì, con le braccia ridotte come un colabrodo, alla mercé di uno sciamano che, probabilmente, svolgeva la professione di allergologo per copertura.
E mentre un alone nostalgico avvolgeva i pensieri di tutte le cose che non avevo fatto e che avrei voluto fare, mi è venuto in mente che forse l’insolito trapasso poteva assicurare fama e pubblicazione al mio romanzo inedito.
Stavo già per valutare la cosa quando ho avvertito le dita minuscole del Dottor T. arrampicarsi come ragni sulla mia spalla.
"Signora? Signora? Abbiamo terminato. Può andare."
Mi sono stropicciata gli occhi come se mi risvegliassi da un incubo ed ho osservato le mie braccia a pois, tutte pigmentate d’inchiostro.
"E allora? A cosa sono allergica?"
Lui ha guardato l’orologio che già segnava le diciotto e trenta, ha sbuffato ed ha aggiunto laconico "A niente."
"Come sarebbe a niente? E le macchie? Gli starnuti?" e anche i miei centocinquanta euro volevo aggiungere, ma sono stata zitta.
Lui ha arraffato una serie di moduli e spazientito li ha spinti sotto al mio naso "Lo vede? Lo vede? Le ho testato di tutto! Graminacee, micofiti, acari, epiteli e anche piante composite! Lei non è allergica proprio a niente!"
Cogliendo la mia aria perplessa ha proseguito con tono più pacato "Mi creda, lei tollera proprio tutto! Conifere, lieviti, pellicce di animali" ed ha puntato gli occhi miopi sui miei lobi "e anche quelle cianfrusaglie che si è messa sulle orecchie! E adesso perché non esce di qui e va a prendersi una bella birra?"
"No guardi la birra io proprio non…"
"Vada, vada…" ed ha iniziato a spingermi verso l’uscita "mi creda che a una come lei luppolo e malto d’orzo fanno solo il solletico."
"Ma veramente io…" ho tentato di replicare ma lui ha richiuso la porta dello studio senza troppi complimenti.
Ancora frastornata per l’esperienza surreale dei prik test, ho pensato che la vicenda aveva il suo lato positivo.
Se mi fosse venuta voglia di rotolarmi tra la gramigna, con un dente di leone tra i capelli, in compagnia di pelosi gatti, cavie e criceti, sgranocchiando arachidi e crostacei e magari annaffiando il tutto con un litro di Heineken, ora potevo farlo in tutta tranquillità: non mi sarebbe comparsa nemmeno una minuscola macchiolina.
(copyright Monica Coppola)
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racconti brevi
[il mondo delle donne] - Mappa stradale (Loriana Lucciarini)
Cammino
dinoccolata, stanca, in questo lunedì di maggio.
La
primavera è arrivata, calda e colorata, già da un po’.
Alla
fermata due ragazze vestite già estive, canottiera gialla l’una,
maglia blu e verde l’altra, calzoncini jeans e infradito ai piedi.
Stanno parlando fitto tra loro. Straniere, tedesche di neanche
vent’anni.
Negli
occhi aspettative uguali per questa vacanza romana da single, in
cerca di emozioni, amore, avventure e ricordi, qualche foto, istanti
postati in simultanea su facebook o su instagram.
Io,
invece, con la loro stessa età, non aspetto più niente.
Guardo
le tedesche, occhi chiari e sorriso luminoso.
Non
sarò mai come loro, spensierata e leggera. Io mi trascino il mio
terribile squarcio nell’anima in silenzio. Un cupo viscido
annaspare nel mio buio senza luce.
Salgono
sull’autobus, le due turiste, cartina in mano, verso monumenti
storici da visitare. Io invece rimango qui, ferma, un po’ invidiosa
della loro allegria.
Non
so dove andare, non l’ho mai saputo. E nella vita nessuno mi ha mai
indicato la via.
Non
ci sono mappe per sapere come si deve vivere.
Non
c’è nessuna cartina che indica la strada per la serenità.
(copyright Loriana Lucciarini)
questo brano fa parte di una raccolta dal titolo "Incontri metropolitani" che l'autrice, volta per volta, rende disponibile per la lettura on-line. Consultate questo link per visualizzare altri racconti brevi dell'antologia)
[poesie] - Prendimi (Loriana Lucciarini)
Prendimi
Prendimi, riempimi,
stanami, rincorrimi,
esplora ogni angolo di me
espandi questo bisogno che ho di te,
fino a dilatarlo nell’anima,
fino a trovare ogni nascondiglio.
Prendimi, afferrami,
completami, svuotami
fino a che il mio sudore
disegnerà sulla tua pelle
voluttuose geometrie.
Fino a che urlerò forte il tuo nome
e il mio richiamo graffierà i tuoi occhi.
Prendimi,
ondeggia dentro me,
in questa danza antica e animale,
forte e crudele,
di bramosia e desiderio,
fino a che basterà il silenzio,
con la sua poesia,
a far tacere i miei sensi.
[copyright Loriana Lucciarini ]
questa poesia è stata premiata con la menzione d’onore
al 1° concorso nazionale Sensualmente 2014
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